lunedì 25 luglio 2011

Cosmetici naturali o cosmetici biologici? Che confusione!

Con questo terzo post facciamo un piccolo ulteriore passo verso quella cosmesi che comunemente definiamo cosmesi naturale. Per comodità l'ho spalmato su due post: uno più descrittivo e serioso, l'altro più d'azione e spero anche più leggero.


sostanze non consentite nella vera cosmesi naturale

Ecco una piccola introduzione al tema.

I cosmetici per definirsi “naturali” dovrebbero essere privi di antimicrobici, conservanti che possono rilasciare formaldeide, petrolio (e derivati), peg, coloranti e profumi chimici.
In una piccola ricerca che avevo condotto su un campione di 40 persone (amici e amici di amici), una buona parte degli intervistati che dichiarava di utilizzare cosmetici naturali riferiva marchi, spesso di erboristeria, che poco o nulla avevano a che vedere con il naturale (!).
Purtroppo in assenza di una legge che stabilisca quantità e qualità degli ingredienti da impiegare tutto è lasciato all'onestà e alla trasparenza dei produttori (e andiamo bene!). Così può essere definito naturale anche un detergente che contiene una minima percentuale di ingredienti vegetali (è sufficiente uno 0,5%... E il restante 99,5% che ci si spalma?)
Davvero assurdo.

Con il cosmetico biologico non si sbaglia perché gli ingredienti provengono da coltivazioni controllate. Infatti un prodotto per essere definito bio deve contenere minimo il 95% di estratti vegetali da agricoltura biologica.
Fondamentale il ruolo delle certificazioni a garanzia del consumatore che senza impazzire può concentrarsi sulla scelta del prodotto più adatto alla propria pelle.

Se arrivati a questo punto del post la vostra faccia è a metà tra il perplesso e l'incredulo allora sarà il caso di proseguire nella lettura dato che molto probabilmente ciò che avete in casa non è biologico.

Sono molteplici i siti e i blog che mettono a disposizione informazioni circa la composizone dei prodotti.
Se pure gli ingredienti (il così detto INCI Name) siano riportati sulla confezione (nelle creme da viso acquistate in profumeria quasi mai direttamente sul vasetto ma solo sulla confezione di cartone che ovviamente viene buttata... chi sa perché!?), senza una laurea in farmacia non è facile intenderne il significato (a parte la parola “aqua” che a scelta potrebbe: o essere scritta in latino, o essere scritta in modo sbagliato - ovviamente è in latino).

E allora ecco che arriva in soccorso il Biodizionario, uno strumento utilissimo che permette di identificare ben 4947 sostanze ad uso cosmetico catalogandole con dei bollini che vanno dal verde al rosso passando per il giallo (verde è "vai che vai bene" e rosso "inaccettabile")

Pronti per il gioco del semaforo (verde)?

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