mercoledì 30 novembre 2011

Rimedi anti-smog in città

Finalmente sto per pubblicare un post, in combustione dal weekend nella mia testa. 
Ma come potete immaginare non c'è stato il tempo per farlo ma ora il tempo me lo prendo a costo di ritardare il pranzo (merenda forse). Mi farò un centrifugato con la nuova centrifuga Moulinex che ancora non ho messo in funzione perché, come detto, non ho avuto tempo (devo leggere le istruzioni e inventarmi uno spazio dove metterla!).

Il cane da tartufo.
Mi accade che in certi giorni più che in altri ho una percezione delle cose che dire amplificata è dire nulla. Sono molto più sensibile a tutto e in particolare alle cose cattive, tipo il fumo di sigaretta e lo smog (ma anche odori, buoni o cattivi, li sento amplificati) e succede che fatico a respirare...

In apnea.
Lunedì dovevo fare una spedizione in posta così ho preso la bicicletta. Faticavo a respirare per via dello smog: lo sentivo, era tangibile, mi veniva quasi da vomitare. Bruttissima sensazione, più ci pensavo e più mi impressionavo. Più mi impressionavo, meno respiravo. Meno respiravo, meno ragionavo. Meno ragionavo più mi impressionavo (anche i miei capelli quel giorno si sono impressionati e questa cosa mi è costata un giorno e mezzo di anticipo di lavaggio... e anche BeSave! non può nulla in certi casi).

Anice e limone.
Stessa cosa ieri, ho raggiunto Fabiana a Lanza per spartire il quantitativo industriale di dentifricio all'anice e limone che è arrivato da Fitocose (come Noberasco, credo anche loro abbiano avuto un' impennata nel fatturato) e camminavo con il maglione a collo alto fin sopra il naso (sembravo una deficiente) ma non mi importava perché senza non riuscivo a respirare. 

Così oggi decido di andare in Erboristeria ad acquistare un rimedio che qualche tempo fa avevo utilizzato per depurare il fegato. Una schifezza amarissima, quasi imbevibile (e lo dico io che bevo fior fior di tisane amare, e anche il caffè lo bevo amaro) che sembrerebbe utile a contrastare l'inquinamento ambientale.

Ecco gli ingredienti: 
Durvillea Antartica, Rafano Nero, Menta, Liquirizia, Equiseto, Bardana, Tarassaco, Rabarbaro, Genziana, Melissa, China, Ginepro, Gramigna, Sambuco, Fucus, Anice, Prezzemolo, Uva Ursina, Marrubio.
(c'è anche dell'anice :))

Se ne prende un misurino (10 ml) diluito in acqua a digiuno la mattina, e poi dopo i pasti principali (io lo sto bevendo ora, tra un pranzo/colazione ed una merenda/pranzo) .
Potreste decidere di sorseggiarlo all'ombra di un albero (broccolo), seduti sulla madre terra (tavolo) inebriandovi dell'odore del'aria (zolfo, sto cuocendo i broccoli nella pentola a pressione...).

cibi anti-smog
Broccoli + carote + arance
+ "pozione depurativa"=AUGURI!!!


Broccoliamo.
Dovete sapere che cavolfiori, broccoli, cavolini di Bruxelles, rape e cavolo nero (appartenenti alla famiglia delle brassicacee) sono gli alimenti adatti a questa giungla metropolitana per via delle loro proprietà antiossidanti. Sono ricchi di isotiocianati, composti aromatici contenenti zolfo responsabili del loro odore tipico (appunto!) e di altri  micronutrienti importanti come la vitamina C, B, PP, provitamina A e minerali quali calcio, fosforo, ferro e potassio.  Tutti ingredienti capaci di contrastare lo stress ossidativo che può essere causato dall'inquinamento dell'aria (di Milano), dal fumo di sigaretta (di Antonio), dall'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti e anche da un'alimentazione scorretta.  

Ma nessuno può nulla contro certe microparticelle...

Ferro, cromo, manganese, magnesio, bario.
Sono i costituenti delle polveri che escono dalle case (i riscaldamenti) e dai tubi di scappamento delle auto.

Per fortuna, il nostro naso le blocca e non raggiungono i polmoni...
No, non più! Questo accadeva una volta, prima dell'introduzione nel 2000 del filtro antiparticolato sulle auto diesel.

La combustione.
Il motore acceso espelle delle particelle a base di carbonio (queste polveri contengono granelli più piccoli di metalli che possono essere, ferro, cromo, manganese, magnesio, bario).
Ogni 500/1000 km il filtro si riempe di polveri (particolato) e deve essere vsuotato.

Ma come si svuota?
Tramite combustione. Bruciando il carbonio contenuto al suo interno, la marmitta butta fuori quelle polveri finissime che erano contenute nelle grosse particelle che ora sono state bruciate (e che sono microparticelle).

Da sostanza solida il particolato diventa Co2. Durante questa trasformazione nell'aria ci finiscono anche le microparticelle di metalli.

"A voglia" a rendere il blog ad impatto zero, non fumare, consumare cibo biologico, e non bere più acqua in bottiglie di plastica (ma nemmeno dalla caraffa filtrante).

Infiltrati.
Quelle polveri che prima senza il filtro non scendevano nei polmoni ora ci vanno.
Più una particella è fine, più riesce ad insinuarsi facilmente nel nostro organismo.
Una volta in profondità queste particelle possono provocare ictus, infarti, parecchie forme di cancro, malformazioni fetali, aborti e diabete.
(il servizio completo de Le Iene potete vederlo qui)

Vi riporto la parte più bizzarra e sconvolgente del servizio. La risposta degli ingegneri che hanno convinto l'Unione Europea ad introdurre il filtro sulle auto.

Microparticelle killer.
"Ben vengano i contributi, noi siamo qui per fare ricerca, dobbiamo andare avanti e ogni passo in avanti è una conquista. Infatti il problema sono quelle nano particelle - come lei giustamente ha detto- che continuano a sfuggire fuori dal filtro, su questo siamo d'accordo..."
E quindi?
Nell'attesa che facciano passi avanti noi ci ammaliamo?
Ma toglierlo immediatamente no??? Nessuno fa nulla... ;(

Per l'inquinamento meglio usare l'auto!!
L'assurdo è che a ciclisti e a tutte le persone che utilizzano i mezzi pubblici (che attendono per minuti/ore alle fermate la corsa che non arriva mai) non resta che suggerire di  muoversi in macchina per non respirare le polveri.

Il Test.
Prima del 2000.
Ricordo che quando andavo al liceo (Giussano) facevo a piedi un tratto di strada abbastanza trafficata e quando mi soffiavo il naso il fazzoletto era nero (era prima del 2000).

Oggi.
Ho ripetuto il test più volte da quando vivo a Milano, e il fazzoletto è sempre bianco (anche lunedì lo era).

Mi devo preoccupare?
Sarà mica che queste microparticelle hanno raggiunto i miei polmoni?

Attendo vostri commenti (i killer direi che a questo punto non sono solo le microparticelle!!)

domenica 27 novembre 2011

Pan della massaia lombarda

Eccovi finalmente la mia ricetta saponosa!
L'hanno pubblicata sul sito così posso mostrarvela anche qui.

Per sapere di cosa si tratta vi rimando al sito de La Saponaria dove potete leggere (e se volete anche votare) questa ricettina golosa, e anche scoprire qualcosina in più su di me (ma magari nemmeno vi interessa).

Eccola, è lei.

Pan della massaia lombarda
Si può anche mangiare (giusto un pezzettino...
le farine crude meglio di no vero?)

Non vi sembra familiare?
Dovrebbe. Infatti è la versione saponosa della Papina (quasi) crudista.
Ma non credete abbia aggiunto chissà quale ingrediente. Infatti mi è bastata la farina di grano saraceno (quella dei Pizzoccheri valtellinesi e delle mie orecchiette saracene) et voilà: una pasta lavante, emolliente, leggermente scrubbante e soprattutto golosa (l'ho appena usata sotto la doccia...).

E se vi piace potete provare a rifarla, è davvero semplicissimo (ma il macina caffè è fondamentale).

Procedimento. 
Polverizzate la farina col macina caffè e tenetela da parte. Fate lo stesso con i semi di sesamo. Tritate prugne e datteri in modo che si formi una poltiglia (la vedete nella foto che è pubblicata sul sito del concorso, io ho utilizzato il mio frullatore ad immersione). Aggiungete il cacao alla farina, avendo cura che il tutto sia ben miscelato, e poi unite tutti gli ingredienti. 
Mani in pasta.
Prima di immergere le mani in questa cosa dalla consistenza abbastanza insolita, indossate dei guanti monouso così eviterete di sporcarvi le unghie, e anche un bello spreco di materiale. Giocate come se fosse pongo fino a quando l'impasto risulterà compattato (giusto un minuto, vi ho detto che era veloce). Dunque sformate a vostro gusto.
In forma. 
Io l'ho messo in un piccolo contenitore a cubo di plastica per dare la forma che vedete ma non è stata una buona idea (se leggete la mia risposta al commento di Ayame capirete perché).

Sotto la doccia.
Il panetto è da tenere in frigo poiché gli stessi datteri così come le prugne biologiche sono da conservare in frigorifero. Magari fatene giusto un panetto di queste dimensioni così che potrete consumarlo in circa 6 utilizzi se siete sole (3, se accompagnate). 
L'ho infatti pensato per il corpo dato che il sesamo macinato fa un leggero scrub (ma anche la farina) e poi il cacao per la cellulite è ideale è afrodisiaco, così come la cannella. Potreste infatti voler aggiungere anche della cannella (io non l'ho messa e come vedete non l'adopero quasi mai perché sono rimasta scottata...no no, mica per l'effetto afrodisiaco, semplicemente perché come al solito, devo avere esagerato con le dosi!)

sabato 26 novembre 2011

Inganni di stagione: Petrolatum&Co

Come avrete notato, il mio blog è abbastanza pieno di inganni, seppur a fin di bene.

Me la suono e me la canto.
Parlando di dolci (seppure poco dolci rispetto ai classici) la bugia di cacao è stata forse il primo esempio di inganno (a no, prima ci son stati i funghetti da forno) per poi approdare all'eccellenza (secondo i miei canoni e le mie aspettative, chiaro) con la Papina "quasi" crudista di ieri (anche la precedente d'avena era un inganno). Abbiamo visto anche il pesce miglio e nei prossimi giorni vedrete anche il detergente che ho prodotto per il concorso de LaSaponaria (eccolo, pubblicato!!).

Sta di fatto che la mia specialità sono gli inganni a fin di bene, mi divertono.

Ma a volte l'apparenza inganna e si scoprono cose non proprio piacevoli (almeno, per me così è stato).

Per questo inganno vi occorrono i seguenti ingredienti:
Petrolatum, Squalane (che per me potrebbe essere un salame di squalo), Lanolin, Triticum Vulgare (in apparenza un espolsivo per via del triticum ma poi si scopre essere semplicemente olio di germe di grano, in latino - lingua affascinante, purtroppo non ho avuto il piacere di studiarla), Ethylhexyl Methoxycinnamate (filtro UV, mi pare una cosa non proprio da dispensa), Tocopherol, Allantoin (forse in bagno?), Propylparaben (ahia...) Butylparaben (mmm), Aloe Barbadensis Leaf Extract (menomale, l' Aloe Vera), Fmla (tipo AM/FM della radio? Non so, ma essendo l'ultimo lo possiamo anche omettere).

La domanda sorge spontanea: ma dove li trovo?
Probabile qualcuno di voi abbia in casa l'olio di vaselina che comunque potrebbe andare bene al posto del Petrolatum, essendo un emolliente anche lui (e anche lui è un derivato del petrolio).

SALTATE PURE PER NON PERDERE IL FILO... (magari tornateci dopo).
Mi è stata mossa una piccola critica a proposito del mio post sulla dieta Dukan che non approvo (non la critica, la dieta... infatti se leggete i commenti comunque vedete che lo scambio è stato costruttivo per entrambe, o almeno lo spero - per me lo è stato). Accade che quando vedo coinvolto l'olio di vaselina per condire l'insalata mi surriscaldo e non posso fare a meno di dire che secondo me un derivato del petrolio, che non essendo metabolizzato dall'organismo (perché deriva dal petrolio) apporta 0 calorie, mi sembra ci allontani non solo dall'idea di benessere ma ci relazioni in modo errato con il cibo. Comunque questo è il mio parere e ognuno poi può pensarla come crede. Sta di fatto che per me è assurdo utilizzarlo in questo modo dato che il cibo dovrebbe essere piacere, anche e soprattutto quando si è a dieta.
- FILO RIPRESO-

Ma gli altri ingredienti, dove si trovano? 
Semplicissimo, probabile nella vostra città possiate trovare un preparato con questi ingredienti già pronto. Vi basterà entrare in un negozio KIEHL'S e chiedere del burro per labbra "Lip Balm #1".
Lo vedete nella foto in questa bella confezione bianca. E poi, che bel colore giallo (fotografato così da vicino quasi sembra ceretta).

La polvere bianca è polvere di riso ottenuta dalla farina di riso
con l'aiuto del macina caffè...
(nessun inganno per la cover del telefono, è proprio così :))

Eccovi i rispettivi semafori:
Petrolatum (1 rosso), Squalane (2 verdi), Lanolin (1 rosso) Triticum Vulgare - olio di germe di grano (pianta), Ethylhexyl Methoxycinnamate (1 rosso), Tocopherol (2 verdi), Allantoin (2 verdi), Propylparaben (1 rosso), Butylparaben (1 rosso), Aloe Barbadensis Leaf Extract (pianta), Fmla (ignoto)

Scambi di Natale.
Ma come ci è finito sulla mia tavola?
Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, mi trovavo al Mudra con Fabiana per il tradizionale scambio di chiacchiere e auguri (+ regalini) natalizi. Da poche settimane ero passata alla cosmesi eco-bio (purtroppo abbastanza tardi ma io arrivo sempre dopo, però arrivo...) e "bla bla bla", si parlava dei prodotti di Lush (con un occhio attento sull'Inci - non tutto è verde come sembra). "Bla bla bla" si parlava anche di Fitocose. Il mio regalino per lei era un detergente lushivo scrubbante al biscotto "da taglio" (nel senso che sono quelle forme magnifiche che vedete entrando da Lush, che sembrano forme di parmigiano, che vengono tagliate e vendute a peso) e stava nel classico sacchettino giallo.
Il suo stava invece in un sacchetto elegante che si presentava decisamente meglio del mio: "Kiehl's, dal 1851".

Avendo intuito la gravità della situazione Fabiana mi dice: "Non ti preoccupare, vediamo subito se l' INCI è ok (il suo vocabolario si era nel frattempo adeguato al mio, è fantastica) e al massimo lo usi come olio su tela" (in effetti in quel periodo dipingevo abbastanza anche se non ad olio...).

Leggiamo insieme. Il primo ingrediente è... Petrolatum.
Silenzio. In quel momento anche il tempo si è fermato (e ancora intonso lo ritroviamo oggi tra le mie cose).

Ora, sul Petrolatum sono state spese parecchie parole e per non spenderne altre vi invito a leggere su Saicosatispalmi qualcosa qui, e anche qui.
Ora, la cosa da sapere è che  il petrolatum è stato classificato dall'Unione Europea come potenziale cancerogeno per le impurità che può contenere. Le aziende produttrici di cosmetici dichiarano però di realizzare paraffine prive di tali impurità, e quindi il petrolatum continua ad essere utilizzato (in particolare ne sono pieni i prodotti per bambini!).
E comunque, visto che è un derivato del petrolio, inquinante, non biodegradabile, occlusivo sulla pelle... perché non evitarlo?
La scelta c'è, è eco-bio e costa anche meno.

Butyrrospermum parkji butter*
Pare che il Burro di Karité sia il più pregiato e adatto all'uso cosmetico soprattutto per le sue caratteriste di proteggere, schermare e impermeabilizzare pelle e mucose dagli "insulti ambientali" (quelli di Fitocose dicono proprio così) come l'eccessiva esposizione al sole, vento e sbalzi di temperatura. E'  ben tollerato anche dalle pelli allergiche ed è un ottimo rimedio usato tal quale in casi di irritazioni della pelle. Per il suo basso punto di fusione trova indicazione nella protezione delle labbra screpolate in sostituzione dei normali stick del commercio.
* ingredienti di coltivazione biologica.

E' il mio burrino per labbra di Fitocose (lo vedete piccino e indifeso a destra nella mia foto): costa solo 2 euro ed è in versione pocket (sono 5 ml ma non vi preoccupate, dura comunque un sacco) - peccato non averlo avuto sabato scorso, nella foto qui a lato....
Quello di Fabiana immagino sarà costato una trentina di euro. Sapevo che prima o poi mi sarebbe tornato utile, infatti...

Il risveglio.
Questa mattina ho commentato un post dell'amica Vanilla Bourbon, in risposta alla sua risposta ad un mio commento (argomento labbra) e.... cavolo, ho realizzato che ancora non avevo fatto un post su questo!
Vi lascio con un giochino.

Neitne è ciò che smerba.
Poratve a lergege qeutsa csoa che ho srctito e vi rneedrete cnoto di non areve dfiifoctlà aclnua nlela cmorpneisnoe prehcé per il nsorto creelvlo è sfufieictne che la pimra e l'utlmia ltertea dlela praloa sanio al lroo ptoso: il creelvlo non lgege ongi sniolga praloa ma l'isnmeie.

Simpatico questo giochino vero? L'ho trovato in giro su fb, è uno studio dell'Università di Cabmrigde (scusate, Cambridge).

Qalue inanngo?
Perché inganno a proposito di Kiehl's? Perché Fabiana (ma non è l'unica) era convinta di avermi preso un ottimo prodotto a base di ingredienti naturali. Se entrate in un negozio Kiehl's e chiedete "ma sono prodotti naturali" vi risponderanno di sì (fate una prova se non ci credete). E comunque Kiehl's nella mia testa suona come Killer...

venerdì 25 novembre 2011

Papina crudista (quasi)

Nell'attesa di vedere pubblicata sul sito de LaSaponaria la mia ricettina saponosa (l'han pubblicata, eccola!) in concorso (potete poi votarla se vi piace) ho fatto un super dolce. Infatti questa volta è quasi crudista (sempre per via del cacao che non è crudo non lo posso definire 100% Raw ma io l'etichetta gliela voglio mettere comunque).

Papina crudista
Per dare la forma del blocco quadrato ho fatto
"za, za, zaaa" col coltello ed ecco fatto!

Non vi ricorda qualcosa? 
Se ci fate caso è simile alla "Papina d'avena", la mia interpretazione vegana della tradizionale "papina" brianzola. Non solo l'aspetto è simile ma anche gli ingredienti utilizzati. Stavolta però la banana è rimasta nel portafrutta.
Ma i datteri non sono rimasti no in frigo, anzi, hanno pure coinvolto le prugne (nel mio frigo le due buste stanno insieme, chiuse da una molletta).

Vediamo quali sono gli ingredienti che ho usato (per una mono porzione da condividere con chi ci pare e piace)
  • 10 prugne morbide secche denocciolate
  • 8 datteri essiccati (i soliti ormai famosi Noberasco)
  • 30 gr di semi di sesamo
  • cacao qb (stavolta non moltissimo)
  • scorza d'arancia (pochina)
(non manca un ingrediente è che non riesco a eliminare il pallino sopra dell'elenco puntato...)

Come potevo non mettere anche l'arancia? 
Dal giorno delle tipicità di stagione soggiorna nel mio frigo (zucchine però non ne ho messe, se le volete in un dolce potete guardarvi il post dolce bugia al cacao). Ne ho messa davvero poca ma quel poco ha regalato un aroma molto intenso.

Nessuno vi vieta di variare leggermente le dosi di datteri e prugne (potete giocare a vostro gusto anche se così sono certa della riuscita) e magari se non avete il sesamo potete usare la farina di mandorle. Come preferite. Anche i pinoli potreste metterci (io non li avevo per cui ho fatto senza).

Crema di datteri e prugne.
Prendete datteri e prugne e riduceteli in poltiglia con l’ausilio di un frullatore (la vedete nel cucchiaino della prima foto, ma anche qui sotto nel contenitore di plastica a sinistra). Questa crema potreste mangiarla a colazione al posto della marmellata tradizionale o anche così, al cucchiaio.

crema datteri e prugne, farina di sesamo
Finalmente il macina caffè... era ora!!!

Avanti...
Prendete i semi di sesamo e polverizzateli con il macina caffè.
Aggiungete il cacao amaro alla farina di sesamo in modo che il tutto sia ben miscelato. In questa fase diventa fondamentale utilizzare dei guanti monouso in quanto a mani nude rischierete di non riuscire a maneggiare l’impasto e molto andrebbe perso. 

Con i guanti.
Infilate i guanti, unite la crema alla farina e maneggiate un po' l’impasto risultante aggiungendo in ultimo la scorza d’arancia. Il dolce ora è pronto per essere scolpito (come detto ho utilizzato un coltello per ottenere la forma che volevo). Ho poi incastonato un dattero come indizio.

Le versioni.
A parte il cacao direi che non c'è nulla in comune con la papina originale. 
Certo, datteri e prugne l'uvetta la ricordano molto bene. E poi la consistenza è molto simile (molto più questa della versione con l'avena). E se vi dicessi che secondo me è molto simile anche come sapore, ci credereste?
Vi suggerisco di provare a farla...

Al forno.
Non solo questa torta è energetica, senza farina, senza lievito, senza zucchero (ovviamente senza burro!!), ma è vegana e cruda. 
Il forno non si accende a meno che non vi serva per preparare qualcos'altro: io infatti ho appena rifatto la farinata, questa volta saporita al punto giusto e sottilissima... peccato abbia scordato di aggiungere 2 cucchiai di olio! Anche così si lascia mangiare ma con l'olio sarebbe stata perfetta (questo era il secondo tentativo, come con la pizza di Kamut, il terzo dovrebbe essere quello buono...). 

giovedì 24 novembre 2011

Zucchine in confusione

Della serie "non era previsto alcun post ma prima di mangiarmelo (il miglio) ho fatto uno scatto al volo" (infatti la foto è terribile, scattata col cellulare sotto una luce accecante).
Vi presento la variante senza glutine (se l'avena sia o no senza glutine non ho mica capito, parrebbe non esserlo in origine ma poi a causa della lavorazione potrebbe risultare contaminata dal glutine - come altri alimenti allora? - provate a vedere questo link...) delle zucchine saltate che come avrete capito, se anche non sono di stagione, sono la mia passione (ma Ayame le ha nel suo orto, com'è sta storia? Lei mi sembra una personalità di stagione..).

Ingredienti.
  • olio di semi di girasole (x il soffrittino)
  • scalogno (3)
  • 1 zucchina
  • quel che resta del miglio
  • semi di sesamo (a compensare la mancanza)

Zucchine saltate con sesamo e miglio
Riuscite a distinguere il miglio dal sesamo? Io no...

Come si fa.
Ho fatto soffriggere lo scalogno e aggiunto le zucchine tagliate a spicchi. L'idea era di bissare la versione di oggi, a pranzo, a base di avena (per capire cosa intendo potete vedere il post del jolly di verdure) approfittando che essendo a casa sola potevo farmi tutto lo scalogno del mondo :)

Il miglio.
Poi mi sono resa conto di avere un rimasuglio di miglio così ho deciso di confonderlo con il gomasio (ripeto per chi non lo sapesse, il gomasio è un mix di sesamo e sale marino): sono identici (solo il sesamo è più piatto ma una volta inzucchinato chi si accorge più!).
Peccato fosse solo un rimasuglio ma mi son dovuta accontentare e comunque il sesamo è stato utile a colmare la mancanza per l'occhio che comunque voleva la sua parte.

Spignatti.
Nel tardo pomeriggio ho fatto un po' di spignattamenti tra il cosmetico e il culinario (da domani sarà un susseguirsi di post golosi) e ne ho approfittato per far ordine tra le farine e i vari pacchetti e pacchettini ed eccolo lì, il miglio... ma anche il sesamo (in questo caso quello puro, senza sale) e infatti ho utilizzato anche lui (e anche il macinacaffè... basta dai, se no poi vi dico tutto e non posso!). 
Infatti...

Sto per inviare a la Saponaria il materiale per partecipare al concorso dei buoi saponi. Spero domani già la mia ricetta sia disponibile (infatti il regolamento prevede che la ricetta debba essere inedita per cui no vi posso far vedere nulla prima che venga pubblicata sul loro sito). Ma vi ricordate di cosa sto parlando? Era tra le cose da fare che vi avevo detto nel post di bilancio (e visto che scade domani andava fatto prima dei tre mesi).

Cosa mai avrò combinato? Non siete curiosi di sapere?
Scappo a preparare il materiale da inviare se no non mi pubblicano nulla!

mercoledì 23 novembre 2011

Tipicità stagionali (ideali)

Anice e limone: "Bentornata in te!"
Emmarale: "Grazie, non ce la facevo più a stare così... mamma mia che brutta condizione..."
Anice e limone: "Ma cosa hai avuto?"
Emmarale. "Ma, semplicemente credo una carenza di vitamine e di sali minerali..."

Mali di stagione.
Ieri la mia giornata è iniziata maluccio. Nessun super frullato perché al mio risveglio non ho trovato la banana dato che i due caschi comprati per il viaggio (in auto il viaggio e di banane i caschi) sono finiti lunedì (era l'unica banana rimasta dopo il weekend tipico).
Per cui è un attimo andare in defincit vitaminico perché non vantavo nemmeno una verdura in frigo!

Ricordo (ma non ne sono nemmeno certa) di avere mangiato pasta al sugo a pranzo e poi boh (certi giorni al mese e mezzo ho cali di vista e di memoria molto importanti).

Ieri sera poi ho forzato la mano e ho indotto un espluà da forno. 
Trattasi di farinata di ceci (questa una versione multitask), che si preparerebbea appunto con la farina di ceci. Nel mio caso era quella del Mulino Chiavazza (che non è bio).

I semi.
Un tentativo "semi" riuscito in tutti i sensi. Infatti ho aggiunto i semi di sesamo (gomasio) all'interno dell'impasto per renderla più saporita in assenza di erbe aromatiche. "Semi" riuscita anche perché secondo me doveva essere più cotta di com'era (eppure mi sono attenuta a quanto indicato sulla confezione...).
Brevemente vi dico com'è andata.

Un tipo.
Messi (che nel frattempo ha servito e segnato) 250 gr di farina di ceci alla quale ho aggiunto 0,6 l di acqua tiepida (erano suggeriti 0,7 ma l'impasto sarebbe stato ancora più liquido del liquidume esagerato che poi è stato comunque). Dato che era comunque troppo liquido per i miei gusti (ve l'ho appena detto) ho aggiunto una pioggerella di fiocchi d'avena (così a polso) e ho mescolato la pozione ben benino per evitare grumi e lasciato a riposare un'ora e mezza (almeno un ora è necessario). Ho aggiunto il sale sotto forma di gomasio e un po' anche puro (pensavo di avere esagerato ma a quanto pare no... infatti è anche insipida) e poi ancora un po' di avena per rendere l'impasto più solido (ancora mi pareva liquido).
Nel frattempo avevo fatto riscaldare il forno a 220° per 20 minuti (stessa condizione ideale per la bio-pizza di kamut) e ho così disposto il liquido sulla teglia originale del forno con della carta da forno.
Ho lasciato cuocere per 20 minuti (le istruzioni dicevano 15 ma mi sembrava poco cotta) e il risultato lo sto mangiando ora mentre elaboro.
Diciamo che con questa ieri mi sono data il colpo di grazia dato che la farina di ceci azzera la salivazione.
Non è venuta male, morbida e un pochino insipida (questa volta davvero ero convintissima di averla fatta salatissima!) e un po' poco cotta (e non capisco perché avendo rispettato i tempi di cottura, anzi, l'ho lasciata anche di più...).
Ho poi decorato una metà con lo scalogno bio (erano 5 e me li sono mangiati tutti) che ho fatto andare in padella con un filo di olio di semi di girasole.

Esibita in tavola mi è stato detto che i ceci non erano graditi per cui l'ho tenuta come tarpa fame. Andrà meglio la prossima volta.

Ritornando alla perdita di memoria e al deficit vitaminico, questa mattina per fortuna avevo la banana ma era finito il latte di soia (ne era rimasto poco poco).
Così è venuta una specie di crema al cacao comunque buona, solo un po' pastosa...

Un pranzo tipo.
Per tutte queste ragioni (incluso il weekend di pizza) il mio pranzo di oggi è stato crudo: carote a rondelle e pomodorini.  Il tutto esaltato da un pizzico di bio mix di spezie e olio evo. Si vedeva anche della mozzarella biologica nel piatto (non ho problemi a dirvelo). 

E poi, nel pomeriggio mi sono fatta 3 bionde siciliane.
Trattasi di arance navel bio della sicilia.

Rivolte.
Questo per dire quanto sia importante fare il pieno di frutta e verdura altrimenti il tuo corpo (il mio poi è svizzero e molto ben abituato alle sue cose) ti si rivolta contro e non collabora più.
Nemmeno quando sei al supermercato. Ieri infatti la mia spesa è stata fatta più con le mani che con la testa e non ho pensato minimamente di comprare le arance.
Ma oggi sì, eccole, benvenute arance nel mio frigo!!

Vitamina C - acido ascorbico - spremuta d'arancia
Sul bordo delle arance potete vedere l'extra caffè che
si deposita sul piano della cucina e che viene acchiappato
dal primo che passa

Quando il corpo chiama tu devi rispondere e mollare quello che stai facendo (qualsiasi cosa tu stia facendo). E devi rispondere bene alla chiamata.
Infatti eccomi qui, bentornata in me!

l'Arancia.
Dovete sapere che l'arancia è un ottimo drenante dei ristagni di liquidi. Mi piace la parola "ristagno", un po' come "urto" (al momento la crema urto, che non sto usando, ristagna in un angolo del bagno prendendo urti ad ogni mio passaggio).

Urti.
E infatti anche le arance sono ottime per contrastare la cellulite.
Così come anche il tè verde (mentre scrivevo mi è venuto in mente e lo sto bevendo).
Anche col tè verde avevo smesso... è un attimo perdere le buone abitudini!
Magari succedesse con il fumo: no, io non fumo assolutamente ma ci sono troppe persone che fanno uso di nicotina.
Ritornando alle cose che fanno bene (oltretutto l'arancia contrasta gli effetti tossici del fumo, dei gas di scarico, ecc.) vi riporto giusto qualche informazione riguardo l'acido ascorbico, più comunemente conosciuto come vitamina C.

Anti-colesterolo, antistress, distrugge i radicali liberi, favorisce l'assorbimento del ferro incrementando il tasso di emoglobina, zinco, calcio, magnesio, etc., contrasta gli effetti tossici della nicotina, del benzoato, dei composti azotati, dei citotossici, delle radiazioni ionizzanti, inattiva le tossine batteriche, interviene nel trasporto dell'ossigeno. Indispensabile per le attività vitali di tutte le cellule e per la produzione di energia soprattutto muscolare, previene l'accumulo di istamina (responsabile di allergie), previene la degenerazione cellulare (fra cui il processo di invecchiamento), protegge occhi e polmoni, converte la cistina (da origine alimentare) in cisteina, etc. etc.

Una sua funzione molto importante è quella di mantenere in attività il collagene, una proteina necessaria per la formazione del tessuto connettivo della pelle, dei legamenti e delle ossa.
Se volete saperne di più qui trovate le informazioni complete.

E’ necessario un rifornimento continuo di vitamina C. Infatti il corpo umano non è capace di sintetizzarla.
Sembra vadano bene 200 mg al giorno (100 mg al mattino e 100 mg nella colazione del pomeriggio, verso le 17:00). Quanto sarà 200 mg devo ancora calcolarlo ma nel frattempo una spremuta al mattino e una al pomeriggio me la preparo (con lo spremiagrumi in 30 secondi la spremuta è pronta).

La centrifuga.
Ma i centrigugati di frutta e verdura?
Ottimi per fare il pieno di frutta e verdura differenti.
Però al momento non posseggo ancora una centrifuga (la suocera me l'ha presa per Natale ma comunque dovrebbe darmela prima :)). Appena la recupero inizierò con i centrifugati!
Quindi per ora mi accontento di una dipendenza da arance.

Le dipendenze.
Ma vogliamo ricordare tutte le mie dipendenze?
Ho iniziato il blog con una dipendenza da shampoo solido di Lush. Poi c'è stato Rapunzel lo zenzero (prima candito, poi in polvere e in ultimo come infuso) e il bio frullato di banana con avena e cacao (che nella versione estiva originale aveva anche la pesca e mentre lo scrivo ho avuto la famosa acquolina in bocca).
Quindi il cacao un po' ovunque, il tè verde sempre e ad ogni ora del giorno e della notte, il kamut in ogni modo (pure soffiato). Son passata per la zucca, cotta, illuminata, alla tartare e grazie al crudo poi sono arrivati i datteri.
E così il  frullato alla banana originale è diventato un super frullato (anzi, gazpacho).
Ora ci sono le arance e vediamo quanto dureranno (e avrò dimenticato qualcosa, non me ne voglia nessuno).

Ho capito che quando si ha poco tempo per ragionare e la testa piena (ma a volte anche vuota - fa lo stesso) è bene andare su cibi certi anche al supermercato per evitare ubriacature che poi peggiorano lo stato confusionale. Quindi, vediamo i "must have":
  • arance (new entry)
  • banane (evergreen - meglio però che siano mature)
  • datteri (super)
  • carote (regular)
  • zucchine (jolly)
In pratica tutte cose sgranocchiabili a parte le zucchine (non che crude non le mangi ma non vado girando con la zucchina in mano).

Idealmente.
Ho provato a prendere le melanzane e i peperoni e sono riuscita a farli ammuffire. Ho delle difficoltà a cucinare alcuni cibi per cui meglio che resto sulle cose che so che finiranno bene.
Idealmente sarei per la stagionalità, ma poi praticamente finisce che i gusti prevalgono.

E voi che verdure mangiate? 
Quali sono le vostre preferite? Come le cucinate? Crude, cotte, granbiscotte?

Finalmente.
Comunque oggi ho finalmente acquistato il macinacaffè e così potrò polverizzare la farina di riso che utilizzerò sul viso come base e per fissare il trucco. Macinerò anche i semi di sesamo e quel che occorrerà per preparare ricette crude da mangiare e detergenti per il corpo.
Nelle prossime ore si macinerà parecchio.

Dopo cena ho mangiato un bel cachi bio (la frutta andrebbe mangiata prima ma stasera ho voluto così) e ora ho finalmente ripreso le mie facoltà mentali.