martedì 6 dicembre 2011

Stelle di Natale: la truffa del biologico

In posta (aumenti).
Dopo una mattinata trascorsa tra uno sportello e l'altro della posta (la scatola per la spedizione del pacco celere si acquista dove non si prendono i moduli da compilare che è dove non si spedisce e non si paga quanto pagato fino a ieri perché è aumentato ancora e col bancomat al massimo puoi tentare di grattarti via il "blu" dei sigilli adesivi del pacco che per metà ti restano incollati alle dita - si paga solo in contanti) da un ufficio postale ad un altro ufficio postale perché in certi piccoli di quartiere spedizioni e bollette sono tutte insieme, un'unica allegra famiglia, e quando hai davanti a te 30 commensali non ti resta che piangere e recarti all'ufficio centrale di Cordusio dove nella peggiore delle ipotesi in un'oretta te la cavi, considerato che avevi solo due persone davanti a te (e non voglio nemmeno pensare se fossero state 10... ma lo saranno nei prossimi giorni, sappiatelo).
Comunque i biscottini per Luca sono partiti, questa è la cosa importante. Per dove resta da capire visto che all'inizio pareva non esistesse il comune che avevo indicato ma poi magicamente è stato trovato. La magia del Natale :)

En passant...
In realtà ho trovato il tempo anche per fare un salto da Lush per lo shampoo solido alla cannella e anche da Superpolo a prendere giusto due cosine false-biologiche (polvere di unicorno cannella, tisana al ginger lemon e anche dell'anice per i miei prossimi biscottini).

Tragedie a tavola.
E finalmente mi organizzo per godermi un boccone in graziadiddio, seduta a tavola, respirando e senza il cronometro. 
Il menù prevedeva uno dei miei piatti preferiti: penne integrali biologiche (bio in che percentuale?) al pesto non bio (qui è 100%). Decido di accendere la tv e di vedere un telegiornale giusto per essere aggiornata sulle tragedie quotidiane tra politica e cronaca (tra l'altro trovo di pessimo gusto la fiction sul delitto di via Poma, considerato che il processo è ancora aperto -  ma non solo per questo, comunque...).

Il "gatto con gli stivali".
Stavo per assaporare il mio bel boccone al 60% biologico (il pesto come detto non è bio ma solo tanto :)) e d'improvviso la percentuale è scesa.

"...sequestro da parte della guardia di finanza di Verona oltre 700 mila tonnellate di prodotti alimentari tra cui farina, soia, frutta fresca, falsamente biologici che venivano commercializzati come biologici. Scoperto un giro di fatture false per oltre 200 milioni di euro. Sette le persone arrestate..."
Un affare che avrebbe coinvolto oltre il 10% del mercato biologico italiano ("Gatto con gli stivali" è il nome dell'operazione).

Babbo di carnevale.
Come dire che 1 dattero su 10 non è biologico (ora dovrò cambiare tutte le percentuali degli ingredienti delle mie ricette).
Non scherziamo, qui la faccenda è serissima e sono gravissime le responsabilità di quegli organismi di controllo (ma chi? 2 dei 7 arrestati??) che "avrebbero dovuto garantire" la qualità del prodotto e il rispetto delle leggi e che invece hanno regalato (venduto?) bollini come fossero coriandoli!

L'italia è un paese che non funziona e non potrà mai funzionare (ogni giorno sono sempre più appesantita da questa italianità e sto seriamente cercando un posto dove andarmene a vivere in leggerezza). L'essere famosi non solo per la pizza è una cosa che abbiamo nel DNA.

La pulce nell'orecchio.
Quest' estate ho avuto la sfortuna di parlare con una persona che mi ha fatto crollare in 5 minuti la fiducia nel prossimo (diciamo che di base a me piace pensare bene delle persone, mi fido - sono una cretina!!).
A bocca aperta (e pugni chiusi) ascoltavo raccontare che le pesche quest'estate non potevano essere biologiche perché un parassita (o qualcosa di simile - certo non era il "brucomela"!) le aveva prese di mira e per debellarlo occorrevano prodotti che certo non potevano essere impiegati nell'agricoltura biologica... 
Ma come? Io quest'estate ho comprato le pesche certificate biologiche (potete vedere il mio non più bio frullato pesca e banana ), si sarà sbagliato...
Mi aveva anche detto che si era visto docce di pesticidi su certe coltivazioni di riso... beh, non saranno state certo biologiche... No no, certificatissime.

Quella sera Anice e limone stava per chiudere il blog. Poi ho creato le mie etichette bio da mettere sui miei prodotti fatti in casa...


Per quello che vale la "fogliolina a 12 stelle"... potrebbero benissimo
usare queste!


Io compro bio.
Non è uno scherzo. Non è giusto che a rimetterci siano le persone che lavorano in modo serio e rispettando le regole. Le probabilità che quello che compro sia biologico (quindi certificato con la fogliolina a 12 stelle) è del 90%. Ma siamo pur sempre in Italia, e io dico che è del 60%, voglio essere realista pessimista.
Meglio comunque mangiare solo il 60% di cibo contaminato rispetto al 100%, cosa dite?
Io credo che la salute sia la sola cosa che ci resta per cui continuerò a comprare biologico, credendo che sia al 100% (quando magari sarà anche solo del 20%... ora sono davvero pessimista!!).
E comunque prenderanno provvedimenti: certo, se ne prenderanno come ne hanno presi per il filtro antiparticolato stiamo tranquilli!

Ma quanto costa bio? 
Il quasi-biologico dovrebbe costare circa un 20 o 30% in più del contaminato da pesticidi (tutto ciò che non è biologico, purtroppo è così) ma io vi dico che potreste addirittura arrivare a spendere meno, davvero...

Meno.
Quando si sceglie biologico credo si decida di mettere la salute al primo posto (o almeno io lo scelgo anche per questa ragione). E allora non è l'alimento di per sé ma uno stile di vita che include la dieta, così come una serie di comportamenti e abitudini molto più rispettose di sé e dell'ambiente. Si cerca magari di risparmiare riducendo gli sprechi anche in fatto di cibo, stando attenti a comprare non più del necessario e a consumare quello che si è preso (io su questo ci sto ancora lavorando). Bisognerebbe essere bravi a scegliere quei prodotti che a pari qualità e certificazione abbiano un prezzo più interessante. Ad oggi tanti supermercati hanno la loro linea biologica che è anche a buon mercato (io trovo prodotti biologici che costano meno di quelli non bio di marchi più noti), seguire la stagionalità dei cibi (questo ancora non riesco a farlo) e che siano magari a km zero. Anche saper scegliere come "mischiare tra loro certi ingredienti per trasformarli in prelibatezze" (cucinare???) magari riducendo la quantità a favore della qualità (come predica la cucina Raw) aiuta. 
E se provassimo a dimezzare le dosi di cibo (pensate a chi sotto dieta Dukan, o anche non Dukan, mangia quantità esagerate di carne!) credo ne trarremmo tutti beneficio.

Acquisti necessari.
Tanto difficile rinunciare ad un acquisto "necessario" (scarpe) a favore di un acquisto "poco importante" (cibo)?
Per me non lo è perché bio è volermi bene. Quando compro bio mi coccolo come quando mi faccio uno scrubbino di Lush, o come quando cucino i miei biscottini. Il cibo è nutrimento e piacere. Il piacere delle piccole cose. E poi come vi ho detto, non spendo di più (e risparmio anche sull'acqua in bottiglia, guardate qui come potreste avere un extra budget per lo shopping...). - Nel prossimo post qualche idea per gli acquisti (di Natale).

Proposte deliranti.
Perché non introdurre già dalle scuole elementari l'educazione alimentare? Per me si risolverebbero metà dei problemi di oggi, ne sono convinta.

E tu che mi leggi, compri bio? Ti vuoi bene abbastanza? Cosa mi dici?
Io ti dico che si festeggia, questo è il post n° 100!!

8 commenti:

  1. Ciao, purtroppo queste notizie mi fanno sempre di più diffidare. Secondo me se scavano meglio a fondo ne verranno fuori di tutti i colori.
    Io penso che le uniche cose bio siano quelle del tuo orto, perchè sai se effettivamente sono prodotti puri o "ritoccati".
    A me, onestamente, specialmente su frutta e verdura, è sempre venuto il dubbio, perchè la frutta delle nostre campagne di famiglia, quella coltivata con solo la fatica e l'amore, a volte non ha un aspetto bellissimo, però è buonissima. Mentre i prodotti biologici sono sempre così belli e lucenti... a me un pò il dubbio viene.
    Possibile che siano selezionatissimi e vengano messe da parte quelle pere un pò storte, quelle mele non proprio tonde o le fragole dalle forme strane?
    Non so... a me il dubbio resterà sempre.
    Forse fino a qualche anno fa il bio era serio. Adesso con il fatto che è diventato un consumo abbastanza comune, come tutte le cose, qualcuno ci ha preso la mano pensando di fare il fubro... ed ecco il risultato.
    Ma poi, un'ultima domanda. Perchè i carabinieri danno nomi così alle operazioni!? O_o

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  2. Ciao Ayame, purtroppo in Italia la sola logica che funziona è quella del denaro più che in altri paesi e questa cosa davvero non la riesco ad accettare e mi viene voglia di fare le valigie...
    Il sapore della frutta biologica è decisamente più intenso (ha un sapore!), la frutta è solitamente più piccola (lo vedo nei cachi) ma su spezie e farine davvero non saprei dire ;(
    Il problema dei prodotti dei contadini è che spesso i campi e gli orti si trovano in prossimità di strade più o meno trafficate (cosa che invece non "potrebbe" avvenire per le coltivazioni biologiche) per cui tutto l'inquinamento dovuto ai gas di scarico si deposita... però certo, dopo questo scandalo mi viene da pensare che probabilmente alcune coltivazioni stiano nei pressi di discariche di rifiuti tossici!!! Nell'attesa di fare le valigie, l'unica soluzione è mangiare poco e stop :)

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  3. Emma mia, non ci crederai, ma pur avendo un sito che si chiama "sonoBio" io non compro Bio, mai!!! A meno che il prezzo non sia decente... ehheheh!
    Non credo nelle certificazioni e non credo nelle etichette. Mi piacerebbe piuttosto avere il mio orticello, ma sono veramente troppo imbranata ancora per il momento... sto tentando di allenarmi con il mio pseudo-orticello sul balcone. Mi piacciono molto l'insalata e i cachi della mia vicina di cui sono sicura... per il resto... diffido sempre ; )
    Faccio male?
    Non so... Non voglio alimentare un mercato che gioca sul "risveglio" della gente al fine di manipolare e gestire perfino il risveglio.. è assurdo!
    Considera che, sostanzialmente, sono un certificatore anch'io, ma di edifici... E nonostante quelli stiano lì e chiunque può andare a riverificarli dopo di te, se ne vedono di cotte e di crude: tipo edifici che il progetto hanno 10 cm di isolante (per farsi dare la "conformità") e invece di fatto ne hanno 6... cosa certifichi lì?
    Io scappo.. cioè mi rifiuto, ma non tutti se la sentono di scappare, con la fame che c'è anche tra professionisti...
    baci <3

    p.s. grazie mille per la info utilissima, io non ho la tivvù : )))

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  4. Delusa e disillusa. Il mondo in cui credo non esiste e ogni giorno accade qualcosa che me lo conferma (non avevo dubbi che anche e soprattutto in edilizia qualcuno ci marciasse!!!). E' la condanna di vivere in Italia. Non fai male a diffidare, alla fine non si sbaglia mai. L'etica qui da noi non funziona, meglio andare in altri paesi. Fortunatamente persone come te ce ne sono (io tra le mie conoscenze ne conosco, professionisti seri e con un'etica ma restano poi gli scorretti e tutto crolla...).
    Cosa fare? Io per natale mi faccio l'orticello bello!! :)

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  5. :( già.... cavolo qui nn ci si può fidare più di nex1: x fortuna nn ho mai tenuto in vera e propria considerazione i cibi etichettati cm bio.
    Spiego meglio: più ke altro a me interessa ke il prodotto sia italiano, e poi il resto già diffidavo: a questo punto sn ancora più diffidente..... ke falsità
    mi dispiace Emmarale, tu ke ci tenevi così tanto al bio :(

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  6. Vedi? Un'altra prova di intelligenza la tua... Siamo in Itala e solo una stupida si puo' fidare delle etichette!!!! E' che io voglio potermi fidare, credo la fiducia sia una delle cose piu' belle che ci restano (certo dopo le tue ricette :)). Stasera mi hai convinta che i ventenni di oggi possono salvarci da questo cibo noioso :D
    Ora non so che fare, da qualche giorno ho un blocco psicologico per il cibo, bio, vegan, tutto. Zero voglia di cucinare e creare, zero appetito eccezion fatta per la pitta 'mpigliata di cui ho parlato nel post di oggi che ho praticamente quasi finito (letteralmente sbranata, ora e' rimasta solo la rosa centrale e non so per qante ore...

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  7. Dall’esame di tutti i documenti che interessavano le ditte coinvolte si è accertato che il volume di prodotti con falsa
    certificazione biologica è meno del 2,5% di quello prospettato dalla GdF, che si riferisce all’intera quantità registrata dalle ditte
    indagate, che risulta perdipiù frutto anche di fatturazione fittizia: non a caso agli arrestati vengono addebitati i reati di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture e altri documenti inesistenti, la
    dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

    Anche il valore dei prodotti accompagnati da certificati falsificati è nettamente inferiore a quello stimato la settimana scorsa: applicando le quotazioni di mercato odierne, arriviamo a fatica a 5 milioni di Euro (contro i 220 milioni di cui s’era parlato: anch’essi sono riferiti al volume d’affari complessivo delle società coinvolte, sempre gonfiato da operazioni inesistenti).

    È stato anche accertato che la frode si è protratta da ottobre 2007 ad agosto 2008 e ha riguardato esclusivamente orzo, mais e soia per mangimi, girasole, farro, 2 partite di frumento e delle mele da purea.

    Il perimetro della frode (che innegabilmente c'è stata, ma si palesa più come “frode fiscale” che come “frode biologica”), va assai ridimensionato.

    Ciò non basta a rasserenare le 47.658 aziende perbene e le oltre 300.000 persone che
    lavorano nel settore biologico italiano (che sono parte lesa e attraverso le loro organizzazioni stanno costituendosi parte civile nel processo), ma dà almeno la dimensione corretta.

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  8. Grazie Roberto per la delucidazione, non capisco perche' i media non ne parlino csi' da tranquillizzare i consumatori. Io purtroppo non credo quasi piu' a nulla di quello che ci dicono ma credo molto ancora nell'onesta' e nell'etica di molte persone che operano nel settore e che, come ben dice, sono la parte lesa. Io personalmente non ho mai smesso di comprare biologico proprio perche' e' facile in un attimo distruggere quello che si e' costruito con fatica ma resto dell'idea che qualche prodtto non in regola probabilmente finira' anche nella ma dspensa e nel mio frigo. Pero' io credo che mangiare una carota contaminata sia meglio che mangiarne due contaminate e per quanto mi riguarda non e' pensabile non comprare bio. Grazie ancora per il suo commento.

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