domenica 13 novembre 2011

Gli ingredienti della felicità

Questi i postumi del Ménage à trois (mi ci son voluti ben 2 giorni per riprendermi!!).
Nell'intervista a tre ho risposto in modo scherzoso soprattutto alla domanda di Miss Raw che mi chiedeva di parlare delle grandi aspettative che si evincono dai miei post (dice così...) come anche alla più ironica di Luca sul "nutrirsi bene a Milano senza essere additata come Hippie".

Vediamo se qui riesco ad essere un po' più seria e meno divagante. Ovviamente le risposte sono tra le righe del papiro.

Riflessioni vegane in un paese di pecore.
Purtroppo il paese non è la Svizzera (lì tutto parrebbe funzionare) e oltretutto qui da noi le pecore non mangiano l'erba (altri gli usi più diffusi).

Il risveglio.
Dopo l'esperienza a tre, il risveglio.
Perché subire addormentati le scelte alimentari che ci sono state imposte sin da piccoli e che ci hanno abituato a consumare certi cibi?  Ho deciso che voglio scegliere cosa mangio. Come scelgo come mi vesto voglio anche scegliere come nutrirmi. Non credete di essere voi che scegliete di mangiare "la lasagna" che vi piace tanto: probabile piuttosto sia un rapporto sentimentale che vi lega a questo cibo (magari era il cibo della domenica che vi preparava mamma).
Questo per dire non che non dovete più mangiare la lasagna ma che si può anche andare oltre.
E io voglio sapere tutto, non mi voglio fermare a quelle che sono le abitudini che certamente ci fanno stare a nostro agio e sentire sicuri (e questo vale anche per il cibo).

Oltre la siepe.
Passiamo oltre apparenze e luoghi comuni e cerchiamo di capire cosa vogliamo veramente.
Una torta buona o una torta "NON senza uova"? Probabilmente una torta buona.
Ma cosa è buono? Questo dipende da molteplici fattori e comunque non vorrei dilungarmi troppo ma arrivare a dire che una volta che si hanno tutte le nozioni a disposizione (che purtroppo ci mancano), solo allora si sceglie davvero.

Ora intendo sperimentare ricette con ingredienti nuovi, introducendoli poco per volta, e di cose da fare ne ho per i prossimi 30 anni!
"Qualcuno" diceva: non v'è più bellezza se non nella sperimentazione.

Perché vegano.
Il cibo vegano è rispettoso per sé e per gli altri (e non aggiungerei altro alle cose che già certamente conoscete e che se non conoscete potete facilmente trovare in rete, come magari questo video shock di Paul Mccartney...).
E poi la cucina vegana è assolutamente creativa
Come sappiamo la necessità aguzza l'ingegno (vi ricordo che io amo mettermi in deficit di materiale per stimolare la mia fantasia). Vi stupirete della varietà di piatti che si possono realizzare: dolci senza uova, senza burro (ovviamente!) e anche senza zucchero (questa una contaminazione crudista che ha reso autorevole la mia diffidenza per lo zucchero trasformandola (ora infatti per le mie ricette dolci, comunque poco dolci, utilizzo i datteri).

Spam.
Cose del tipo "bevi il latte che ti fa bene alle ossa" (certo, quello della tetta i primi mesi di vita) oppure "mangia la carne così cresci sano e forte" (ovviamente rivolto ai bambini - per fortuna a me hanno smesso di dirlo) vorrei finissero direttamente nello spam insieme alla posta indesiderata!
Purtroppo siamo cresciuti abituati a mangiare quello che mamma ci preparava ma possiamo decidere di cambiare.

Crudo e felice.
Già nel mio post "la zucca illuminata" troverete delle informazioni riguardanti questo stile di vita (molto diffuso in America , qui da noi molto meno ma ci stiamo arrivando).
Per stare bene e essere felici bisogna mangiare bene (e aggiungo: anche circondarsi di persone che mangiano altrettanto bene, che magari sono pure felici e indossano capi d'abbigliamento di colore arancione, simpatici, che abbiano gli stessi gusti in fatto di cinema, ecc).
Sull'importanza di mangiare frutta e verdura credo sia chiaro come la penso. Io sono stata abituata a mangiarne sin da bambina.

Come sopravvivere nella giungla.
E' importante capire la situazione in cui ci si trova.
Se nella torta di verdure mamma oltre alle verdure, che sa che ti piacciono, ci ha messo l'uovo (troppo complicato spiegare perchè no e non ne hai la forza) pazienza (sulla carne no e il pesce che non ti va glielo hai già detto per cui sei quasi a posto).

Non accettare però che dagli amici ti venga detto che sei strana, oppure a dieta, o che non ti godi i piaceri della tavola magari perché non ti piace il tiramisù, la panna montata (non mi è mai piaciuta) o non sogni la cotoletta milanese (tanto io ho sempre il mio "pesce miglio"). No. Non ti incazzi, ti trattieni ma dato che l'interlocutore è prevenuto è ha già chiuso le orecchie lo distrai dalla "prevenzione" raccontandogli della tua torta paesana ai datteri (usa pure la parola cioccolato al posto di cacao, è più calorica e d'effetto). Punta sugli ingredienti che sicuramente verranno apprezzati e ometti certe assenze per lui ingiustificabili (fino a quando dopo averla assaggiata si ricrederà ovviamente :)).

Per altri barbatrucchi potreste voler assaggiare la mia dolce bugia al cacao (qui le uova c'erano ancora).

Premiati.
Cerca tutti i giorni di concederti un piccolo premio (magari la borsa con il monogramma solo ad obiettivo raggiunto) che sia un cosmetico eco-bio come anche un cestino di verdura in peluche.
Prova a ritagliarti del tempo da dedicare a te stessa: un cazzillo sotto la doccia, una confettura per i piatti fatta a mano, o un massaggio ayurvedico - questo te lo racconto alla fine del post "pelli miste e cappotto"). Ricordati che tu sei importante e vieni prima di tutto.

Autore: Sara Lechner
I gomitoli ricordano molto gli spaghetti crudisti...
ecco perché mi son data questo premio (pensavate sferruzzassi?)


Il tempo (manca).
Il tempo è prezioso per cui bisognerebbe impiegarlo facendo le cose che più ci piacciono.
Ti va di lavorare a maglia? Allora lavora a maglia. Ti va di leggere? Leggi. Ti va di fare shopping? Esci e vai a fare shopping (o fallo pure dal pc). Ti va la pizza? Probabile sia ora di cena (in questo caso non può essere un premio il cibo!).
Nessun dovere oltre al lavoro (che se poi è anche un piacere, tanto meglio). 
Parenti serpenti, amici invadenti, via via. E' troppo poco il tempo che abbiamo a disposizione (e non sappiamo nemmeno per quanto) per cui fai solo quello che ti va di fare, punto. Capiranno e se non capiranno amen.
Di doveri frutto di condizionamenti sociali e abitudini per me in un'altra vita, grazie.

Altre pulizie...
Con parenti e amici (dimenticavo, pure i colleghi) siamo già a posto.
Cerca di lavorare in un ambiente pulito e sgombero da inutilità che ti distraggono (io ho già superato il livello di allarme: è imminente il trasloco in una casa che si possa definire casa).

Per ogni cosa acquistata una andrà eliminata (se non vogliamo buttarla possiamo anche regalarla a chi sappiamo potrebbe apprezzarla, tipo Franca).

Sorrisi.
Il riso può abbassare la frequenza cardiaca, dilatare le arterie, stimolare l'appetito e bruciare calorie. Lo sapevate? Non parlo del cereale ma dello "smile".
Lo sapevate che un adulto ride in media 15 volte al giorno e un bambino in età prescolare 400? Incredibile!!
Il neurologo Henri Rubenstein ha scoperto che un solo minuto di riso genera 45 minuti di
rilassamento.
William Fry, professore della Stanford University ha segnalato che 100 risate equivalgono ad una attività aerobica pari a 10 minuti di vogatore (ora, il vogatore forse si utilizzava più negli anni '80 ma potrebbe equivalere alla "macchina infernale" di cui vi ho raccontato nel post sugli effetti stupefacenti).

Appunto. Ridere e sorridere anche quando non se ne ha voglia stimola l'attività elettrica della "zona della felicità", situata nell'emisfero sinistro, generando sensazioni di felicità.
L' umorismo ha un effetto positivo sul controllo dello stress.
Durante il riso il cervello rilascia le endorfine (che hanno una composizione chimica simile alla morfina e all'eroina) che esercitano un effetto tranquillante sull'organismo, rafforzando le difese immunitarie.
Di rado le persone felici si ammalano (ci credete che l'ultima volta che mi sono ammalata era nel novanta... non mi ricordo di preciso).
Chi vive ride a lungo ride vive a lungo.

Emo.
Se siamo circondati da persone tristi, infelici, tendiamo a rispecchiarne lo stato d'animo e a diventare cupi e depressi (per sapere se siete abbastanza tristi potreste fare l'emo-test di gruppo).
Non fatelo (non il test), è troppo importante sorridere!

In società.
Dovete sapere che solo il 15% delle risate deriva da scherzi o barzellette. Il riso è maggiormente legato alla creazione di rapporti interpersonali e si scatena infatti più facilmente durante le interazioni sociali.
Siate animali sociali ma sceglietevi le persone con cui condividere (io qui nel blog ho scelto Miss Raw, Ayame e Luca :))

In tv.
Karen Machleit, docente di marketing alla University of Cincinnati, ha scoperto che le pubblicità caratterizzate da una vena umoristica aumentano le vendite (l'umorismo contribuisce all'accettazione del prodotto da parte dei consumatori e aumenta la credibilità della fonte). 

Quote rosa.
Già a 8 settimane le bambine sorridono più dei maschi, cosa probabilmente riconducibile al ruolo di pacificatrice e protettrice che la donna ha dal punto di vista evolutivo.

Se volete sapere e saperlo leggete il libro (tutte queste cose sul sorriso le ho apprese proprio da lì).

Sport e felicità.
Anche facendo sport si rilasciano endorfine e spero qualcuna la stiate rilasciando anche ora (non dovrebbero avere odore, in quel caso c'è sempre Teodoro).

Ridi ridi ma datti degli obiettivi.
Oviamente perché tutto funzioni gli obiettivi sono fondamentali.
Oltre a quelli giornalieri (le piccole cose di cui già vi ho parlato troppo nei miei post) bisogna avere obiettivi importanti, che non saranno impossibili da raggiungere se ci credete veramente. Li dovete visualizzare per averli belli chiari e ogni giorno vi dovete avvicinare con un passettino: poco poco, ma tutti i giorni.

Io non credo il denaro possa essere un obiettivo quanto piuttosto un mezzo per raggiungerlo (ma chi se ne frega direte).

Chi predica bene...
Il mio obiettivo certo non è diventare crudista o vegana (vegana già quasi lo sono se non fosse per la mozzarella e il parmigiano che per ora non intendo abbandonare per via del piacere che producono).
Quanto piuttosto raggiungere un livello di benesssere maggiore, di energia, di salute, di lucidità ed equilibrio che mi avvicini a quelli che sono i miei obiettivi (al momento si sono un po' sbiaditi, devo ridare colore).

TO DO.
Non riempite la lista e la testa di cose che non riuscirete sicuramente a fare o perché non ne avete voglia o magari perché non ne avete il tempo. Cose tipo "stirare" se tanto già sapete non lo farete non scrivetele (allora piuttosto scrivete "lavanderia"). O "leggere", riferito ai libri che ho iniziato quando nemmeno ho ancora trovato il tempo di spignattare (ma lo devo fare in questi giorni perché il concorso "saponi e buoi dei paesi tuoi" scade il 25 di questo mese - era tra i propositi del bilancio dei miei tre mesi di post). 
Dovete volerle fare. Datevi obiettivi comunque raggiungibili e sensati se vorrete gratificarvi.
Penso andrò a gratificarmi.

4 commenti:

  1. Bellissimo post, letto tutto d'un fiato. Riesci ad essere chiarissimi tra le righe delle tue frasi apparentemente offuscate.
    Purtroppo non sono ancora riuscita a leggerti sulla rivista, semplicemente perchè non riesco a trovarla!

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  2. Ti ringrazio, menomale... temo sempre la poca chiarezza!! :)
    Per la rivista ti scrivo poi via mail
    ;)

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  3. Altro bellissimo post!
    La cosa che sempre mi sorpende è il tuo proporci sempre qualcosa di fresco e nuovo.
    Tipo, i CAZZILLI! :D
    Sono favolori... ne sto scegliendo qualcuno da acquistare subito dal sito!!! I cazzilli meritano un post a parte...con il vapore che andranno a creare saranno "stupefacenti" :D

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  4. Ayame, ti trovo molto preparata su tutta la linea... Potresti tranquillamente scrivere tu che tanto ormai sei ferratissima su tutto!!
    Questo è un bel 10 in pagella
    :)

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