domenica 30 ottobre 2011

La zucca illuminata

Continuano le coincidenze e i collegamenti.
Mercoledì Miss Raw (e ora mentre lo scrivo mi suona come Miss Marple dei romanzi di Agatha Christie) scrive in un post del suo rapporto con lo zucchero

Io e zucchero.
E se avete letto un po' il mio blog dovreste aver compreso del mio rapporto problematico con questo ingrediente.

Precisiamo subito che la dieta intesa volgarmente (ed erroneamente) come dimagrimentocontrollo del peso qui non c'entra nulla.

Intolleranze.
Qui si tratta di una intolleranza mentale (e di palato) verso questa sostanza che reputo assolutamente inutile aggiunta ad una serie di cose che si presentano già perfette così come mamma natura (più o meno) le ha fatte.

Il caffè ad esempio lo bevo amaro ormai da anni  (se per Halloween dovessero farmi lo scherzetto di metterci lo zucchero si ritroverebbero tutti con una bella faccia mascherata - e qui alghe ed argilla non c'entrano).

Non vi dico che fatica prima di trovare in commercio, in "luoghi da comune mortale" (supermercati) una marmellata "al naturale" dato che quelle "senza zucchero" sono sempre con agginta di aspartame che inesorabilmente va a modificarne la percezione al mio palato e la distorce in modo irreversibile (e se ci sono due cose che detesto queste sono proprio il glutammato e l'aspartame).
Comunque per le marmellate ho risolto con quelle Rigoni che oltretutto sono anche biologiche certificate e si trovano più o meno facilmente (l'ultima volta la Nocciolata all'Esselunga era nascosta tra i barattoloni della Nutella...) all'Esselunga e alla Coop.  

(divagazione ai frutti rossi)
Quella ai frutti rossi l'aggiungo la mattina al bio-latte vegetale e ai cereali integrali biologici per dolcificare in modo fruttoso e colorato.
(fine divagazione)

I miei frullati con banana, cacao e latte di soia sono deliziosi così al naturale e lo zucchero sarebbe assolutamente di troppo (la banana è già dolce, perché rovinare sempre tutto???).

Qualche problemino è vero l'ho avuto con i dolci da forno che risultano sempre un po' poco dolci (a volte utilizzo lo sciroppo d'agave per dolcificare o anche il miele ma probabilmente non nelle giuste dosi non sono pienamente soddisfatta).  
Per fortuna le esperienze ci arricchiscono sempre e da ogni cosa si impara - e nasce cosa (ho infatti poi utilizzato lo stesso impasto delle foglioline autunnali come detergente/scrub fresco per viso e corpo).

Le foglie della percezione.
E' come se addentando un biscotto riuscissi ad individuare esattamente i granelli di zucchero e a sentirne il sapore in tutta la sua dolcezza (per me nauseabonda), distinto da tutti gli altri ingredienti (e qui le uniche foglie con le quali posso essere venuta in contatto sono le foglie verdi d'autunno di tè verde che come sapete consumo in quantitativi industriali).

Fatta questa lunga premessa...

Il crudo è servito.
Venerdì alle 18 presso la Biblioteca del Parco Sempione (che ho scoperto essere un luogo molto luminoso non solo per via della vetrata che caratterizza questo edificio immerso nel parco, permettendo così di godere dei colori del parco tutt'intorno), ho assistito con la mia cognatina alla presentazione del libro "Il crudo è servito".
Questo libro di Lucia Giovannini e Giuseppe Cocca era presentato da Laura Cuccato e Susanna Eduini che di questo libro hanno curato la parte dedicata alle ricette.

E' stata Franca a suggerirmi l'appuntamento ma lei purtroppo aveva un altro impegno e si è persa questa meraviglia.

Crudo.
Ovviamente il crudo non è il prosciutto. Anche l'idea di una "carotuccia cruda al pinzimonio" ci porterebbe fuori strada facendoci vedere in modo miope e solo parziale questo stile di vita. 
Il crudismo è un tipo di alimentazione basato sul consumo di frutta, verdura, noci, semi, germogli coltivati in maniera biologica o eco-sostenibile.

Eco-bio a 40° C.
Nel crudismo nessun alimento viene cotto oltre i 40° - 42° C.
Oltre questa temperatura infatti gli enzimi, le vitamine, l'ossigeno, i minerali e tutte le
sostanze nutritive naturalmente contenute nei cibi crudi verrebbero disperse.

Il cibo vivo.
Introducendo cibo vivo, detto anche "Raw Food" o "Living Food", ogni boccone è pieno di sostanze nutritive e non ci sono calorie vuote (e il nostro corpo questo lo sente ragion per cui in questo modo ci sazieremmo prima).
Miss Raw è invece la mia amica di blog ma di relazioni col crudismo al momento credo non ne abbia.

Il non cibo.
Non resisto. Come non tirare in ballo l'olio di vaselina che Dukan suggerisce di utilizzare per condire l'insalata dato che, non essendo metabolizzato dal corpo (certo, è un derivato del petrolio!!) contiene zero calorie.
Per approfondire l'argomento e farvi due risate potete leggere il mio post sul perché per me la dieta Dukan è no.

Il cibo morto.
Sui cadaveri in putrefazione potete leggere il mio post sull'uomo che non è carnivoro.

Oppiacei.
Forse vi farà piacere sapere che il carboidrato provoca assuefazione: pane e pasta contengono peptidi che sono oppiacei.
Sull'assuefazione da carboidrato avevo sperimentato gli effetti devastanti nei giorni successivi alla "Dieta Zona" in cui anche un pezzo di pane mi riusciva a stendere come 3 Mojito (e mi dovete credere).

Energia vitale.
Il cibo manipolato non ha più energia vitale per questo occorrerebbe mangiare prodotti locali, di stagione, biologici e chilometro zero (oramai ci sono tantissime aziende che offrono la cosegna a domicilio di frutta e verdura di stagione biologica a prezzi ragionevoli).

Sembra tutto così tanto complicato ma pensate che fino a poco tempo fa era tutto già così: semplice.
E noi ovviamente siamo bravissimi a complicare tutto (e io in generale anche di più). 

Ma proviamo ad illuminarci la zucca.


Questa zucca retroilluminata era quella che avevo scartato
per il post delle maschere di Halloween (la foto).
Oggi mi è tornata utile.


Le tossine.
Mangiando cibo vivo e naturale senza sostanze chimiche, il corpo ha meno tossine da digerire e da eliminare e così può funzionare in modo più efficiente.
Semplice, vero? Mi pare soprattutto ovvio.

L' eccellenza.
Sulla relazione tra cibo e mente e sull'importanza che una corretta alimentazione può avere per garantirci successi anche in ambito professionale già vi avevo parlato a proposito di Anthony Robbins.
Chi volesse saperne di più può leggere il post sulla mia giornata a luci rosse (di Robbins parlo alla fine del post). 
Robbins parlava dell'importanza dell'acqua (e quindi della frutta e della verdura) nonché del respiro per raggiungere l'eccellenza.
Vedo dalla copertina del libro che anche lui oggi segue questo stile di vita.

6-7 chili in un anno.
Non mi riferisco ai chili che si possono perdere con la dieta (probabile possano essere anche di più). Mi riferisco invece alle quantità di additivi chimici che vengono introdotti nel nostro organismo con l'assunzione della maggior parte del cibo che si trova sul mercato e che consumiamo abitualmente. Questo dato è riportato già a pagina 15 del libro "Il crudo è servito".

I like "senza".
Sulla mia passione per "i senza" ormai dovreste avere capito come funziona.
I miei esperimenti sono sempre senza qualcosa: senza burro, senza uova, senza lievito, a volte senza farina.
Per capire meglio questo aspetto potete leggere il mio profilo di veg-chef su Veganblog.

I like Vegan.
Da qualche tempo il latte che bevo la mattina a colazione con i cereali (o che utilizzo per i frullati e per le mie dolci preparazioni) è vegetale: solitamente di avena o di soia ma ieri ad esempio son stata da NaturaSì qui dietro casa e ho acquistato quello al malto d'orzo (più una serie di altre cose che vi racconterò in un'altra occasione).

Alla mozzarella sulla pizza (e la spolverata di parmigiano) per il momento non ci voglio rinunciare. L'uovo ogni tanto lo mangio sotto forma di crepe di avena più o meno alla Dukan (ma molto prima che il libro di questa dieta arrivasse ad occupare la mia libreria - e le prime posizioni delle classifiche sui libri più venduti).

Il pesce arriva un po' per esclusione delle altre cose (altrimenti non saprei più cosa mangiare). Soprattutto quando si va fuori a cena: fatta eccezione per il giapponese, tutti gli altri posti per me sono una tortura: si manga quasi sempre male e solo salumi, formaggi più o meno stagionati (il famoso "antipastino della casa" che mi crea intolleranza solo a sentirlo nominato!)  carne cucinata in mille modi e primi stra-stra-conditi che mi costringono alla sola scelta possibile: la pizza (no grazie alle insalatone di pesticidi).

Milano vegano.
Uno si aspetta che a Milano le persone siano aperte a queste "stranezze New Age" e che ci siano parecchie scelte.
Cavolate. Sì, qualche ottimo posto c'è ma non ci puoi andare una sera qualunque con degli amici qualunque per una serata qualunque... ecco perché.

A occhi chiusi.
Come dice Lucia Giovannini nel libro, "molte persone alla parola frutta e verdura collegano il concetto di dieta. Alla parola dieta collegano concetti come privazione sacrificio".
E io aggiungo che alla parola "ignoranti" poi si arrabbiano!
Capito?

Ci siamo creati i nostri schemi in anni ed anni ma possiamo comunque modificarli perchè siamo noi a produrre il piacere, non il cibo. Basta volerlo.
Apriamo gli occhi e soprattutto la zucca, usiamola anche per pensare.

A proposito di occhi chiusi. Lo sapete che una cattiva digestione vi può far addormentare alla scrivania? 
Vorrei proprio chiederlo a qualcuno che sta seguendo la Dukan... Certo dovrei essere così fortunata da trovarlo alla scrivania dato che molto probabile sarà o in bagno a fare "plin plin", nella migliore delle ipotesi, oppure starà mangiando dato che si può mangiare in continuazione. O ancora, se al suo terzo giorno, sarà sotto "euphoria".

Cibo e spirito.
Pare "man mano ci si evolva spiritualmente si perda anche il desiderio di mangiare carne".
Che mi stia dunque evolvendo con il blog? Se così fosse vi inviterei a seguirmi: male non vi farebbe anche perché come vedete sono molto arancione in questo periodo.

Se non fosse che il tempo manca e le nozioni di cucina vegana pure mi sarei convertita a questo stile di vita già da parecchio tempo. 
Vi ricordo che il mio posto preferito per pranzare è il Mudra (e anche i suoi dolci mi piacciono molto perché non sono dolci).
Così, un giorno ho deciso di fare lo "zenzerotto nipponico" e sono entrata a far parte dei veg-chef di vegan blog.

Nota in arancione.
Potreste per Halloween fare una variante alla zucca sostituendo la zucca alle carote (ovvio, non è crudista ma calma: un passettino alla volta, ci stiamo evolvendo).

Anche la cottura al forno non è crudista e nemmeno il latte di soia lo è avendo subito il processo di pastorizzazione. Né tantomeno le farine. Ma il senso è che si posso fare dei super dolci (e perché "super" lo vedremo meglio nei prosimi post) con pochi "super ingredienti", insoliti e intelligenti (e ovviamente c'è anche la marmellata crudista).

Cibo ed emozioni.
Sin dall'infanzia siamo stati abituati ad usare il cibo in maniera emozionale.
Spesso si mangia per reprimere delle emozioni, mangiamo certi cibi quando siamo in un determinato stato d'animo.

Per fortuna da me le merende erano solo a base di frutta (macedonie e frullati) e a pranzo e cena verdura (cruda, cotta, in tutti i modi).
Certo non erano biologici ma ancora ci si fidava di tutto quello che veniva venduto come cibo (dunque commestibile).
Io alle medie ricordo che mentre tutti mangiavano merendine e patatine io mi sgranocchiavo la mia mela verde.

Detox.
Questa è una parola che agli americani piace da morire (e a me pure).
Man mano eliminiamo "cibo spazzatura" entriamo nel processo di detossificazione che porterà a galla non solo bagarozzi ma anche emozioni represse.
Per le impurità di viso e corpo suggerisco di utilizzare il detergente al Tea Tree Oil (e attendere con pazienza che finisca questa fase). 

Per le emozioni represse: iniziate magari domani a mangiare frutta e verdura cruda. Probabile che per domani sera sarete qualcun altro (e magari potreste addirittura piacervi o farvi paura).
Anche lo yogurt per vostra informazione è considerato crudo (non vegano ma crudo sì).

Crudo e mangiato.
Ovviamente il libro l'ho acquistato e me lo sono mangiata (mi manca poco al dessert).
Vi suggerisco di leggerlo perché sono certa ognuno di voi potrà trarre anche solo un piccolo beneficio da questa lettura (non solo ricette buone e vitali ma anche consigli per riprogrammarvi).

Avrei voluto parlarvi di tante altre cose ma ve le racconterò un po' per volta nei prossimi post.

Per l'ambiente.
Oltretutto il 20 % della somma verrà devoluto per progetti per salvare gli animali dal macello.
Vi dico anche che la casa editrice del libro "MY Life", utilizza carta reciclata fabbricata con meno del 10% di pasta di legno, completamente priva di ogni elemento di tossicità e riciclabile al 100%.

E le foreste sono continuamente rinnovate: per ogni albero abbattuto uno nuovo ne viene piantato.
Vi ricordo che anche il mio blog è ad impatto zero e ne sono felice.

In bicicletta.
Avete ancora qualche ora di tempo per compilare il questionario FIAB  "Raccontaci come usi la bici". Io l'ho già fatto (avrei dovuto ricordarvelo prima lo so...). 
E' facile, veloce e soprattutto importante (se avete letto fino a qui 3 minuti li avrete ancora).

Rallentamenti.
Sapendo che la carta non era tossica ho fatto il cane da tartufo tra le pagine per cui il ritmo di lettura non è stato lo stesso che con l'iPad (ho infatti deciso che per sprecare meno carta qualche libro me lo leggo anche da qui :)).

La mucca viola (ruggisce).
E io l'unica mucca che vi consiglio di sbranarvi è quella del libro di Seth Godin.
Non c'entra con l'alimentazione ma considerato che è stato per me un libro illuminante ve lo voglio consigliare (e anche quello successivo).

Io come sapete son pecora nera ma per domani sera potrei anche adottare un travestimento!

5 commenti:

  1. Ecco qui Miss Marple-Raw in persona...
    molto interessante questa teoria (e quale persona meglio di me potrebbe apprezzarlo ahahahahh)...

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  2. si nemmeno io lo zucchero lo digerisco... piuttosto preferisco usare zucca, carota o frutta frullata per zuccherare.
    Hai mai provato i datteri??? Sn eccesionali x zuccherare: li metti a bagna in acqua calda (privati del nocciolo) e qnd si sn smollati li frulli e li scoli x eliminare la polpa.... ti rimarrà 1 succo dolciastro ottimo x dolcificare il latte vegetale... e se invece vuoi fare 1 sdolce nn scolare la polpa.....
    in rete ho trovato le foglie di stevia: sembrano 1 prodotto eccezionale, da un'occhiata
    http://www.bio-salute.it/stevia-biologica-it/stevia-biologica-in-polvere-it.html

    Io ormai i latticini li ho aboliti....
    ma finisce sempre ke qnd mangio fuori mi offrono dei piatti mascherati ke li contengono (burro, il mio incubo).
    Invece qnd ordino la pizza di solito mangio quella con 1 misto di verdure, e a casa la faccio con l'okara o il tofu.
    Oppure mi piace ank quella col tonno(unica carne ke ancora mangio libramente) e zucchine

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  3. Ciao Ylina, purtroppo siamo ancora delle pecore nere... quando dico che non mi piace il tiramisu' (lo odio!!!) mi guardano male e pensano "poverina, sarà a dieta..." sicuro!!
    Ho il fumo che esce dalla zucca in quei momenti...
    Le persone pensano che zucchero e burro siano sempre legati al peso... Eccerto che lo sono, se il mio corpo non li vuole poi me lo dimostra eccome!!!
    Mi piacciono i datteri ma ancora non mi sono spinta in sperimentazioni extra che ho proprio intenzione di fare da oggi in poi :)
    Ti ringrazio per tutti i suggerimenti in particolare per avermi parlato di questa stevia che non avevo mai sentito nominare...
    Ti terrò aggiornata
    ;)

    @Miss Raw: tu che lo zucchero lo ami tappati le orecchie ehehhe :)

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  4. di niente.... si hai ragionissimo: tt ke pensano ke siamo a dieta.... vabbè
    e stocono il naso solo a sentire: "questo dolce nn ha burro e zucchero", "questa è una crema di pere e cioccolato" (1 delizia tra l'altro).

    a me invece il fumo nn esce ma si accumula xd: sn troppo buona x dire le cose in faccia.... sxo ke l'esperienza ke farò all'estero (parto a febbraio) mi rafforzerà 1 po'!!!!

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  5. beh, io le trippone e i tripponi che si ingozzano di spazzatura dalla mattina alla sera le lascerei parlare... ;) E' vero, quando il tuo corpo è educato a mangiare bene poi i risultati, anche estetici, si vedono, senza bisogno di diete da fame!

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