sabato 10 settembre 2011

Cera (come) una volta...

Eccoci finalmente al post che utilizzerà quegli avanzi di stoffa menzionati alla fine del post sui libri a luce pulsata (non credo sia casuale il titolo del post... "Testa, cosa dici?").

Prima però dobbiamo prendere i limoni e anche dello zucchero.

Se non avevate problemi di eccessiva lucidità (di pelle s'intende) allora avrete ancora nel frigo un mezzo limone pronto per la spremitura. Aggiungetene un'altro ed otterrete del succo per riempirne un bicchierino da caffè (70 ml circa). Dovrete aggiungere poi la stessa quantità di acqua e 4 volte quella di zucchero. 

Riassumendo il numero di bicchieri (anche se può essere lo stesso che riempite e svuotate):
1 di succo di limone + 1 di acqua + 4 di zucchero.

Zucchero, succo di limone, acqua e cacao. Scalda e spalma!

Prendete un pentolino, mischiate gli ingredienti e fate andare a fuoco lento.

Senza farvi vedere andate a prendere del cacao e aggiungetene un cucchiaino: questa è una licenza che mi sono presa dato che in questi giorni il cacao è tra i miei più dolci pensieri (magari fossero solo pensieri!).

Fate raggiungere alla soluzione la consistenza di un caramello. Spegnete e lasciate raffreddare.
Per capire se si è raffreddata a sufficienza toccate con la punta di un dito: è preferibile che il dito sia quello del piede, non sto scherzando, davvero è meglio dato che le dita delle mani sono più sensibili (con tutta la sabbia che avranno visto quest' estate sono certamente più abituati delle mani alle alte temperature).

Una volta verificata la temperatura  che deve essere tiepida (non occorre ustionarvi) prendete un coltello. 
Il coltello deve essere un classico coltello da tavola, assolutamente inutile per tagliare pizza o carne, quindi senza lama, più simile ad uno spalma burro, che per chi non utilizza burro è servito in questi giorni per spalmare marmellate e creme alla nocciola (quando non sono state impiegate direttamente le dita).

Qui avete 2 possibilità.

Opzione 1.
Spalmate uno strato abbondante di preparato su delle fette biscottate integrali e... 
Enjoy your meal! (potete anche leccarvi le dita).

Opzione 2.
Spalmatene una strato sottile sulle gambe (o anche braccia, ascelle, dove credete di averne bisogno). Prendete delle lenzuola in disuso, che magari si sono strappate e che quindi non utilizzate più (il cotone è perfetto), fatene delle strisce e il resto lo sapete fare da voi.

Ci sarebbe anche una terza opzione che prevede di far solidificare il caramello su dei bastoncini: il risultato sarà una cosa del genere (nel nostro caso molto simile nell'aspetto all' ultimo a destra).

Questa ricetta mi era stata raccontata molti anni fa da mia cognata che a sua volta l'aveva ereditata da una sua cugina. Ricordavo un numero 3 o 5 nelle dosi ma non sapevo a quale ingrediente si riferisse. 
Girando per la rete ho trovato le proporzioni più diverse e infatti ho dovuto fare qualche aggiustamento in corso d'opera ma la ricetta così come ve l'ho proposta è assolutamente funzionante.

L'ho provata nel pomeriggio con grande soddisfazione: i residui si tolgono in un gesto con una spugnetta umida (ovviamente mi sto riferendo all'opzione 2 per le gambe, per la bocca meglio utilizzare un tovagliolo di stoffa - ma anche una striscia di cotone va bene). 
La pelle dopo l'utilizzo resta liscia e idratata (e quasi per nulla arrossata). Che sia merito del cacao?


ceretta fatta in casa... super!
Appare così...

L'ho anche assaggiata e considerato che non amo per nulla il caramello devo dire che comunque non era malaccio (ora temo invece di voler assaggiare quell'altra crema al cacao).


Titoli di coda.
Comunque vi invito a consumarla in pochi giorni dalla produzione per due ragioni: devo ancora capire il cacao quanto può restare in queste condizioni (potreste anche evitare di aggiungerlo - per la conservazione leggi in fondo a quest'altro post) e poi credo non sia opportuno girare con solo mezza gamba in vista o "rispondere al prof potendo alzare solo un braccio".

4 commenti:

  1. Buon dì!
    Premetto che sono incapace di farmi la ceretta da sola. O meglio, preferisco abbandonarmi all'estetista, perchè sicuramente c'impiega meno tempo e non mi tocca dover fare acrobazie per raggiungere tutti i punti!
    Però, anche io, per un periodo ho provato -spinta dalla curiosità - qualche cera fai da te e naturale. Non sono mai stata particolarmente fortunata.
    Però, tra le tante, ricordo la Cera Araba a pallina! Ovviamente non ho mai trovato una ricetta che mi creasse questo tipo d'impasto, eppure molte scrivono che è comodissima. Bah, non saprei. Ne hai sentito parlare tu?
    Buon lunedì!

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  2. Ciao Ayame,
    ci incrociamo (sono appena passata da te ma ci devo ritornare per un'altra cosa...).
    Ti confesso una cosa: la ricetta che ho pubblicato (con i dovuti aggiustamenti di dosi come detto) in realtà doveva essere... la cera Araba a pallina!!!
    Col cavolo che si appallottola e la puoi passare sulle gambe comodamente dal divano mentre con l'altra mano tieni il cordless e parli al telefono!
    Ma ci riproverò
    ;)

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  3. Ma quanto è bello questo blog, ci sono tantissime cose utili e spunti piacevoli di lettura e riflessione!
    Una bella sorpresa!
    Complimenti!!!

    Cristina

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  4. Benvenuta Miss Raw!
    Ti ringrazio, mi fa davvero piacere!
    A volte (sempre) per arrivare al prodotto ti devi sorbire tutto il racconto ma poi comunque ci arrivi (e magari, voglio sperare, ti diverti anche)... tu mi capisci vero? :)
    Passo da te appena riesco
    ;)

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