martedì 15 novembre 2011

bio-pizza mutante di Kamut

E' da domenica che ho voglia di pizza (soprattutto mi viene voglia all'ora di andare a dormire). Da domenica ne ho voglia perché ancora la Contea è chiusa (chissà cos'è successo...il cartello dice che rimarrà chiusa per motivi familiari e oramai sono già due settimane).
Così, visto che oggi è stata una giornata piena di cose che andavano per il verso giusto e mi sentivo fortunata (avessi giocato qualche numero al lotto credo lo avrei pure beccato) e avevo anche voglia di una certa dose di adrenalina mi sono buttata sul kamut. 
A pochi minuti dalla telefonata che mi avvisava delle partenza dall'ufficio del consorte ho deciso che avrei avuto una fortuna sfacciata e così...

Procedimento e ingredienti.
Ho preso un contenitore di plastica, ci ho buttato 200 gr di farina di kamut, 40 gr di farina di riso e altri 40 gr di gomasio (cos'è il gomasio ve lo spiego dopo). Un cucchiaino di bicarbonato (utile a ricordare la lievitazione in assenza di lievito) e poi via di braccio per mescolare bene il tutto. 
Ho poi aggiunto 250 ml di acqua calda a poco a poco fino a raggiungere la consistenza di una pasta morbida che allo stesso tempo non si appiccicasse alle mani nel momento in cui si fosse tentato di stenderla con le dita (ancora non ho il mattarello).

Il forno già si stava scaldando per la pizza, infatti il manuale delle istruzioni suggerisce 15 min di riscaldamento a 220°, funzione ventilato. Erano le 20:05. Così mi son finta pizzaiola per pochi minuti e ho formato una specie di base circolare di pochi millimetri di spessore  che ho poi cosparso di pomodoro (ho utilizzato i pelati biologici Esselunga). Ho poi esagerato con l'origano, un filo d'olio extra vergine di oliva, una nevicata di gomasio (va beh ve lo dico ora... il gomasio è un misto di semi di sesamo e sale marino, ovviamente biologico, che ho comprato sabato e che sto usando praticamente ovunque - lo vedete anche nella tartare vegana del post del vegan test).
Alle 8:25 ho infornato la prima teglia, 5 minuti dopo la seconda (con queste dosi vengono due pizze tonde più o meno del diametro di una pizza napoletana).
Fino a questo punto la pizza è vegana, da qui in poi no.

Mozzarella e cottura.
Infatti, dopo 15 minuti ho cosparso la prima pizza di mozzarella biologica (con una mozzarella ho fatto tutte e due le pizze) e ho lasciato cuocere per altri 5 minuti (le istruzioni del forno dicevano 15-20 minuti e infatti alle 20: 45 l'ho tolta dal forno e ho dato alla seconda la sua parte di mozzarella.

Con il risultato che vedete qui.

pizza con farina di kamut - senza lievito
Ne ho salvato giusto un trancio per fornirvi le prove...

Bella vero? 
E soprattutto biologica (tranne l'origano, tutto il resto compreso l'olio è bio).
Vi giuro, è la mia pizza, nessun barbatrucco, fatta con le mie manine (non quelle di kamut).

Questa è la terza volta che ci provo e se delle altre due non vi ho parlato un motivo c'era. Anche per non parlarvi di questa avrei avuto un motivo...

 X-Men le origini - Wolverine. Infatti lo stavano dando su Italia1 e me lo sarei voluta rivedere ma non potevo non pubblicare questo post (ora stanno dando il primo e infatti pubblico e me lo vado a vedere).

Questa pizza ha addirittura l'etichetta "Husband Approved" (controllate sotto se non ci credete).
Gli ho chiesto: "Dopo stasera puoi finalmente dire che tua moglie sa fare la pizza in casa?" Mi ha risposto "Sì lo posso dire". Sull'onda dell'entusiasmo ho anche aggiunto "Quindi la potrei anche replicare con degli ospiti?" Risposta: "Meglio di no.." e prima che potessi chiedere perché era già sparito.

Qualcuno si chiederà ma perché proprio di kamut?
Perché mi piace il nome, mi piace il sapore, mi piace l'effetto stupefacente (mi da un senso di appagamento - sarà che il suo nome significa anima della terra?). La farina di kamut ce la metterei pure nell'insalata insieme al gomasio.

E poi dovete sapere che il kamut contiene il 30% in più di vitamina E rispetto al grano comune, ogni 100 gr 17 gr sono di proteine (e le proteine comunque ci piacciono), è integrale, facilmente assimilabile e digeribile (sono tre giorni che mi mangio i biscottini di kamut e prugne "sottolestelle" prima di andare a dormire e non accuso nessun tipo di disturbo del sonno).

Circa il 70% delle persone che non tollerano il grano tradizionale a causa di reazioni allergiche sembrerebbero invece tollerare il kamut (fatta eccezione per i celiaci ovviamente, infatti il kamut contiene glutine - è il grano saraceno che invece non lo contiene così come il miglio).

Stasera però niente biscottini, solo mutanti.

3 commenti:

  1. Ti è venuta proprio bene! Bella, bella!
    Non ho mai assaggiato la farina di kamut ma mi hai incuriosita un sacco e credo che la proverò! Ti faccio sapere ;-)

    RispondiElimina
  2. bella e buona mi sa...
    gnammmmmmmmmmmmmmm

    RispondiElimina
  3. Eh sì, stavolta è venuta bene :)
    Certo il kamut deve piacere perché l'integrale si sente eccome ma è apprezzabilissimo...
    Fatemi sapere
    ;)

    RispondiElimina